Estremo, implacabile, eppure così ammaliante da rapire il cuore e la vista.
Panorami infiniti che si perdono nei siq (le gole rocciose) fino ad annullarsi nelle luci del tramonto o dell’alba, quando roccia e sabbia si fondono in un abbraccio dai toni infuocati.
Il deserto di Wadi Rum – noto anche come Valle della Luna – non a caso è stato scelto da molti registi come set naturale per ricreare l’atmosfera del Pianeta Rosso. I numerosi campi tendati, con le loro Martian Dome, regalano un’atmosfera quasi surreale.
Potrete soggiornare all’interno di queste grandi cupole in vetro o vivere un’esperienza più “terrestre” nelle tende in stile beduino, entrambe molto confortevoli, dotate di aria condizionata e bagno privato.
Il Wadi Rum, ricco di risorse idriche, fu abitato fin dall’epoca preistorica, come testimoniano le numerose incisioni rupestri raffiguranti sagome di animali e antiche iscrizioni cufiche. Il modo più semplice e veloce per visitarlo è utilizzando un fuoristrada, scegliendo tra i vari percorsi che troverete all’ufficio escursioni del centro visitatori.
Ingresso al Wadi Rum
Ricordate che per entrare nel Wadi Rum è necessario pagare una tassa d’ingresso che non vi sarà richiesta qualora abbiate il Jordan Pass (nel pass, per una cifra che varia tra i 70-80 JD, è compreso l’ingresso in oltre 40 attrazioni, un prezzo decisamente buono se si considera che solo il biglietto per Petra costa 50 JD).
Abbiamo sorseggiato un tè alla menta all’interno di un caravanserraglio beduino, ai piedi delle montagne: un ottimo modo per contrastare l’arsura e godere della brezza del vento che si incanala in queste altissime gole. Devo riconoscere che, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, le temperature – nonostante il mese di agosto – sono sopportabilissime e molto piacevoli sia di prima mattina che durante la sera.
I pericoli del deserto: come comportarsi
Se avete deciso di avventurarvi nel deserto, ricordate che:
1) Le temperature possono raggiungere picchi estremi. Un abbigliamento adeguato è fondamentale, soprattutto nei mesi più caldi per evitare insolazioni e colpi di calore: crema con protezione 50, occhiali da sole, cappelli o foulard per riparare la testa, scarpe da ginnastica o con suola antiscivolo.
2) Partite con dell’acqua, le fonti sono poche e spesso non potabili.
3) È facile perdere l’orientamento, meglio sempre affidarsi ad una guida.
A circa 1 ora e 30 minuti da Wadi Rum si trova la splendida Petra, conosciuta anche come “Città Rosa” per il colore delle sue rocce, una delle Sette Meraviglie del mondo moderno.
Petra, sulle orme di Indiana Jones
Per chi, come me, è cresciuto col mito di Indiana Jones ritrovarsi a Petra ha sicuramente un doppio fascino. L’influenza cinematografica la si avverte fin dalle prime bancarelle, dove è possibile acquistare frusta e cappello del famoso archeologo e iniziare la discesa nel siq che vi porterà dinnanzi alla tomba che più incanta i visitatori, El Khasneh o “Il Tesoro”.
Lungo più di 1 chilometro, il Siq è un percorso suggestivo in cui addentrarsi con calma, caratterizzato da strette pareti verticali alte 200 m frutto di una spaccatura naturale nella roccia. Su entrambi i lati sono tuttora visibili i canali scolpiti nella pietra per portare l’acqua a Petra e, osservando attentamente, è possibile scorgere la raffigurazione di un cammello e di un carovaniere, entrambe erose dal tempo.
Abbandonata per secoli in seguito ad un fortissimo terremoto e completamente sconsociuta ad eccezione dei beduini della zona, fu nuovamente svelata al mondo grazie all’esploratore svizzero Johann Ludwig Burckhardt nel 1812 che, travestendosi da arabo, convinse la sua guida beduina a passare attraverso la Città Rosa.
El Khasneh o Il Tesoro è la tomba più famosa di Petra. La facciata ellenistica, alta 40 m, è un capolavoro di maestria finemente decorato con capitelli, fregi e figure.
Il Tesoro deve il nome alla leggenda secondo la quale, un faraone egizio nascose il suo tesoro nell’urna funebre posta alla sommità del secondo ordine. Qualcuno ha creduto a questa leggenda, come testimoniano i numerosi colpi di fucile nel tentativo di romperla.
Visitare Petra: come comportarsi
1) Il sito geo-archeologico di Petra è soggetto a rischi naturali come inondazioni e frane che possono accadere all’improvviso. Il periodo compreso tra marzo-maggio e tra settembre-novembre coincide con l’alta stagione. Durante il periodo invernale le piogge rendono impraticabili alcuni itinerari, valli e canali stretti potrebbero essere soggetti a inondazioni, controllate attentamente le previsioni meteorologiche.
2) Ad agosto la temperatura è più elevata ma sopportabile. Crema solare e cappello sono sufficienti per affrontare i percorsi al sole. All’ombra del Siq la temperatura è decisamente più gradevole e nei numerosi locali a fondovalle è possibile riposarsi sorseggiando un tè o un fresco estratto all’anguria.
3) Utilizzate scarpe comode e antiscivolo, i gradini sono spesso ripidi, dissestati e scivolosi. Nei luoghi più alti e lungo le scalinate mancano parapetti e strutture di protezione. Fate molta attenzione a dove mettete i piedi e cercate di restare più vicini alle pareti.
4) Il momento migliore per fotografare Il Tesoro, illuminato dai raggi del sole, è di prima mattina, nel pomeriggio la facciata è completamente all’ombra. Il sole in Giordania tramonta presto, alle 18 in estate, alle 17 in inverno.
5) La salita al Monastero Ad Deir è piuttosto faticosa con oltre 800 gradini. Salire o scendere con un asino può rivelarsi alquanto pericoloso, in quanto i percorsi sono ripidi e scivolosi.
Come preservare Petra
È vietato salire sulle rocce al di fuori dei percorsi stabiliti, così come farsi accompagnare dai beduini lungo le alture per fotografare Il Tesoro dall’alto. Sono state poste diverse telecamere di controllo in seguito ad alcuni incidenti. Non è solo una questione di sicurezza personale ma soprattutto di rispetto per il sito archeologico. Le migliaia di visitatori, l’aumento dell’umidità, l’erosione causata da coloro che si arrampicano sui monumenti, mettono in pericolo la sopravvivenza di Petra, vanificando il lavoro degli enti predisposti alla tutela del sito. Evitate altresì di usare le tombe come orinatoi o gettare i rifiuti tra le rovine; i bagni sono gratuiti e ci sono diversi cestini per la raccolta lungo il percorso.
Ingressi alternativi
Utilizzate l’ingresso principale se è la prima volta che visita Petra, poichè il passaggio attraverso il Siq è una delle parti più spettacolari del sito.
Tuttavia, se dedicate più giorni alla visita della Città Rosa, sappiate che ci sono altri due percorsi:
- Uno attraverso il vicino villaggio Umm Sayoun che vi permetterà di accorciare la strada per il Monastero Ad Deir (qui non è possibile acquistare il biglietto!)
- L’altro attraverso Piccola Petra, dedicato più agli amanti del Trekking. L’escursione dura infatti circa 1 ora e 30 minuti ed è necessario essere accompagnati da una guida.
Piccola Petra
Siq Al Barid (Gola Fredda) – o Piccola Petra – era probabilmente un centro agricolo, stazione commerciale e di rifornimento per le antiche carovane.
Particolarmente affascinante la Casa Dipinta al cui interno è possibile ammirare degli affreschi raffiguranti elementi floreali e uccelli. Un raro esempio di pittura nabatea rovinato purtroppo dai fuochi degli accampamenti beduini che hanno annerito tutti i soffitti.
Devo ammettere che, dopo aver trascorso un’intera giornata a Petra, Piccola Petra può lasciare un po’ delusi, più che altro per le dimensioni del sito. Consiglierei di visitarla per prima!
Petra e il Wadi Rum: quanti giorni?
Concedetevi più giorni per visitare Petra e il Wadi Rum, vi consentiranno di vivere più intensamente il viaggio e di cogliere con uno sguardo più attento e riposato tutte le bellezze che questi luoghi offrono.
Il mio consiglio è di visitare Petra in 2 giorni, così suddivisi:
1 giorno – Petra, percorso lungo il Siq fino alla fine della vallata al Castello della Ragazza (Ristorante Basin).
2 giorno – Petra, salita al Monastero Ad Deir e Piccola Petra.
Un eventuale terzo giorno può essere dedicato ad attività di trekking o escursioni a cavallo.
Per quanto riguarda il Wadi Rum, trascorrete 1-2 notti del deserto per poterne ammirare tutte le sfumature – dall’alba al tramonto – e abbandonarvi silenziosamente alla maestosità della volta celeste.