Prendiamo aerei per mete lontane, maciniamo chilometri su chilometri per poi scoprire che, a pochi passi da casa, ci sono luoghi meravigliosi di cui nemmeno conosciamo l’esistenza. È capitato anche a me, lo ammetto. Mi ci è voluta una pandemia mondiale e l’impossibilità di varcare i confini regionali per riscoprire la zona in cui vivo.
Il Veneto lo conosco bene ma, complice anche una pessima reazione alle punture d’insetti, mi sono sempre ben guardata dal recarmi in zone paludose. Questa volta però ho dovuto fare un’eccezione e il richiamo del profumo inconfondibile dei campi di lavanda ha avuto il sopravvento.
Accostare il Polesine alla Provenza forse è un po’ eccessivo tuttavia, anche se in dimensioni ridotte rispetto ai cugini francesi, il fascino di Ca’ Mello è indiscutibile.
Prima di tutto però, geolocalizziamoci. Ci troviamo in provincia di Rovigo, più precisamente a Porto Tolle nell’Oasi naturalistica di Ca’ Mello. I campi di lavanda non sono immediatamente visibili dalla strada ma, la lunga coda di auto posteggiate lasciano da subito intuire che c’è qualcosa per cui vale la pena fermarsi.
In realtà questa piantagione esiste da ben 15 anni con 40 profumazioni differenti! In origine doveva far parte di una sorta di “Via della lavanda”, una lunghissima distesa viola che avrebbe collegato Bologna a Udine. Un progetto che purtroppo è andato perduto ma che, visto l’interesse esploso soprattutto sui social, potrà forse finalmente vedere la luce.
Sembra infatti che, vista la grande affluenza di gente, dal prossimo anno la Lavanda del Delta diventerà una vera e propria attrazione turistica con un programma dedicato che ne promuoverà la fioritura.
Una cosa va comunque ricordata. Dietro a questi bellissimi campi c’è molto lavoro, cura e dedizione. Poterli fotografare è senza dubbio un’esperienza inebriante ma è importante rispettare le piante senza strapparle ed evitare di correre lungo i filari con il rischio di calpestarle.
Il viaggio sul Delta del Po riserva però tantissime altre sorprese.
A pochi minuti dai campi di lavanda c’è infatti la Sacca degli Scardovari, famosa per le coltivazioni di vongole, cozze e ostriche. È il luogo ideale per gli appassionati del birdwatching con oltre 300 specie di uccelli e gli immancabili fenicotteri rosa; per le gite in bicicletta o in barca lungo i canneti e le valli snodate. Ma è anche il luogo ideale per gli amanti della cucina con una ricca offerta di agriturismi e trabocchi dove sorseggiare un bicchiere di vino lungo terrazze sospese su palafitte, accarezzati da una lieve brezza marina.
Dove mangiare:
In Marinetta
Per informazioni:
Parco Regionale Veneto del Delta del Po
Il Delta del Po e il Parco